Prodotti di Quarta Gamma: storia ed origini

La comparsa del prodotti di IV gamma si è verificata per la prima volta negli Stati Uniti durante gli anni ’60 e da allora la presenza di questo tipo di prodotti ortofrutticoli nei mercati d’oltreoceano è divenuta sempre più consistente, nonostante alcuni momenti di contrazione delle vendite.
Gli anni ’80 hanno rappresentato un periodo di grande importanza nella storia del consumo dei prodotti di IV gamma perché essi hanno assunto tutti i caratteri di praticità d’uso e salubrità. Negli U.S.A. l’innovazione nel marketing e nella tecnologia applicata al settore ortofrutticolo è stata dovuta alla necessità di rinnovamento del reparto stesso che ha portato così all’affermazione dei cosiddetti ready-to-eat: da allora in poi, negli U.S.A. le vendite dei prodotti di quarta gamma hanno mostrato costantemente degli incrementi positivi, sino a giungere nel 2003 ad un volume d’affari di oltre 12 miliardi di dollari, circa il 13% delle vendite del totale comparto ortofrutticolo.
Il grande successo fu dovuto all’esistenza di una congiuntura favorevole, sia scientifica sia economica, nella filiera statunitense.
Per quanto riguarda il mercato europeo, il primo timido tentativo di introduzione dei prodotti di quarta gamma risale agli anni ’70, ma il segmento della IV gamma è nato in Francia nel 1981 e da qui si è diffuso in tutta Europa, affermandosi soprattutto in alcuni Stati del Nord Europa, come Regno Unito, Germania, Svizzera e Italia.
In Francia per tutto il decennio degli anni ’80 e per i primi ’90 il settore ortofrutticolo dei prodotti di quarta gamma ha ricevuto il contributo di una grande quantità di produttori ortofrutticoli; negli anni successivi, a discapito delle previsioni, il mercato della IV gamma è entrato in una fase di stagnazione, dovuto alla forte contrazione del rapporto qualità prezzo. Ciascuna azienda ortofrutticola, per garantire la propria affermazione sul mercato, ha attuato la strategia di una drastica riduzione dei prezzi a discapito della qualità, che è invece una prerogativa dei vegetali lightly- processed.
Di conseguenza, le scelte del consumatore si sono nuovamente indirizzate verso il comparto tradizionale dell’ortofrutta fresco. Il diminuire della domanda ha inevitabilmente comportato la scomparsa degli operatori sino a giungere nel 2002 ad uno ridotto gruppo di aziende produttrici (solo tre coprivano oltre l’80% della domanda). Tuttavia oggi il mercato dei prodotti di quarta gamma è nuovamente in netta crescita.
Stime recenti definiscono un incidenza media della IV gamma pari all’8% del totale del mercato ortofrutticolo francese e inglese, rispettivamente 350 e 500 milioni di euro.
Anche in Italia la IV gamma rappresenta oggi circa il 7% del volume di affari della vendite di ortofrutta, ossia 375 milioni di euro, contro i 5389 del totale comparto ortofrutta (dati riferiti al 2004). In Italia i prodotti della IV gamma sono comparsi cinque anni dopo l’esordio francese, ma soltanto a partire dalla metà degli anni ’80 si è registrata in Italia l’ascesa delle vendite di questi prodotti, sollecitata dall’aumento delle famiglie in cui tutti i componenti lavorano.
La politica di vendita dei prodotti di quarta gamma nei primi anni ha comportato un rallentamento e conseguente diminuzione del mercato, poiché le confezioni di quarta gamma erano frutto degli eccessi produttivi del comparto tradizionale, che spesso erano contraddistinti da ridotta qualità. Solo di recente sono state attuate delle politiche di mercato atte alla diffusione di un prodotto ortofrutticolo non più di nicchia, ma pensato per il consumo di massa. Le aziende produttrici di prodotti di IV gamma infatti devono oggi rispettare ed applicare durante tutto il processo produttivo le GMP e i punti critici descritti nel manuale HACCP: lo scopo è di ottenere un prodotto ortofrutticolo finito che sia ottimale dal punto di vista microbiologico.

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