La produzione di pesche

Grazie alle innumerevoli varietà di pesche coltivate e prodotte sul settore ortofrutticolo mondiale è facile immaginare la concorrenza nella produzione di pesche tra i vari Paesi sia dell’Unione Europea che nel resto del mondo.
A livello mondiale infatti il maggior produttore di pesche è la Cina, seguita dall'Italia, Spagna, Grecia, Cina, Francia e Argentina.

L’Italia, seconda produttrice di pesche nel mondo nel 2011, ha stimato una produzione di circa 700.000 tonnellate di pesche da consumo fresco, 87.300 tonnellate di percoche e 782.000 tonnellate di pesche nettarine. Nonostante la fortissima concorrenza internazionale, infatti, la peschicoltura italiana resta la più importante tra i paesi produttori occidentali: le pesche, tra le varietà ortofrutticole di frutta fresca, ortaggi e verdura fresca, sono seconde in Italia per quantità prodotta (il primato spetta alla produzione di mele), ma eguagliano la produzione di mele per valore commerciale, interessando un territorio molto più ampio, sia in termini di superficie coltivata sia come aree di produzione delle pesche sull’intero territorio nazionale italiano. In generale, i frutteti di drupacee (comprese pesche, nettarine, ciliegie, albicocche e susine) occupano l'1,3% (154.900 ettari) del terreno agricolo italiano, con le pesche e nettarine che rappresentano da sole 93.100 ettari, con un picco della raccolta italiana di pesche che si colloca nei mesi di giugno e luglio. La peschicoltura italiana, sin dalla seconda metà del secolo scorso, è stata considerata un modello di riferimento per i paesi europei, nord-africani e medio - orientali, che hanno tentato sempre più la competizione con l’Italia nella produzione di pesche.
La Spagna è invece, oltre che il terzo produttore mondiale di pesche, pesche nettarine e percoche, il principale esportatore di pesche in Europa, grazie alla sua raccolta precoce rispetto agli altri Paesi europei. Nella campagna di produzione di pesche del 2011 la produzione spagnola di pesche è cresciuta fino a 1,126 milioni di tonnellate prodotte, mentre si sono registrate in diminuzione le produzioni complessive di Grecia, Italia e Francia.
Infatti proprio nell’anno 2011 il mercato ortofrutticolo europeo delle pesche e delle pesche nettarine è stato duramente colpito da una sovrapproduzione rispetto alla domanda, con quotazioni ridotte tra il 42 e il 53% a seconda della tipologia di prodotto: questo purtroppo ha colpito i produttori di pesche, i distributori di pesche, i grossisti di pesche, gli importatori di pesche e gli esportatori di pesche e tutti coloro che commercializzano nel settore della peschicoltura, poiché le somme pagate all’origine ai produttori di pesche non sono riuscite nemmeno a coprire i costi vivi della raccolta stessa, costringendo addirittura i produttori di pesche a distruggere parte della produzione o a non raccogliere, con elevatissimi sprechi, le pesche coltivate.
Fortemente concentrato, il mercato delle esportazioni di pesche risulta dominato da cinque attori globali: Italia, Spagna, USA, Cile e Grecia, che si contendono una quota a volume dell’82 % rispetto all’intera produzione mondiale di pesche.
Rispetto agli studi precedenti effettuati sul settore ortofrutticolo (anni 2006- 2010), indagando in particolare l’andamento ed il trend della produzione di pesche, del commercio di pesche, dell’import e dell’export di pesche, si è verificata l’uscita della Grecia dal gruppo degli operatori leader nelle esportazioni mondiali di pesche, e la parallela entrata invece della Francia.

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