Meloni storia e origini
Il melone è di probabili origini africane, anche se alcuni studiosi sostengono provenga dall'Asia, e più precisamente dall'antica Persia.
Questo prodotto ortofrutticolo cominciò ad essere esportato nel bacino Mediterraneo dal popolo egizio a partire dal V secolo a.C., ed in Italia arrivò in età Cristiana nel I secolo d.C., come riportato sul libro "Naturalis Historia" scritto da Plinio.
Il melone ebbe rapida diffusione e diventò particolarmente apprezzato durante l'Impero Romano, anche se, diversamente da quanto facciamo oggi, in tempi antichi veniva consumato come ortaggio anziché come frutto (ad esempio condito con pepe e sale e mangiato in insalata).
Il melone nell'antichità era considerato un simbolo di fertilità, probabilmente per l'enorme quantità di semi che presenta al suo interno. Esso era inoltre curiosamente associato al concetto di sciocco (uno stolto veniva chiamato mellone e una sciocchezza mellonaggine): secondo il linguista, scrittore e orientalista italiano Angelo de Gubernatis, queste credenze sul melone erano dovute alla grande fecondità e incontrollata produzione di questa pianta, opposta in epoca antica all’intelligenza.
Grande consumatore di questo prodotto ortofrutticolo fu Alexandre Dumas, scrittore e drammaturgo francese del XVII secolo, il quale stipulò addirittura un contratto con la biblioteca della sua città, chiedendo di fare uno scambio tra le sue opere (circa 400 volumi) e un vitalizio di 12 meloni l'anno, cosa che effettivamente accadde fino all'anno della sua morte.
Il melone era perciò un prodotto ortofrutticolo largamente consumato e apprezzato da molti, anche se tante erano quelle persone, per lo più medici, che sostenevano che il melone fosse nocivo, arrivando perfino ad imputare questo frutto fresco per la morte di quattro imperatori e due pontefici.
Altra menzione negativa del melone fece il naturalista romano Castore Durante (1529-1590), il quale citò il melone nel suo scritto del 1585 (Herbario nuovo), sconsigliandone l'uso a chi soffriva di disturbi all'apparato digerente e ai diabetici.
In Italia, e più precisamente a Trieste, dal 1844 la colonna di S.Giusto termina (sulla parte alta) con una pietra raffigurante un melone sormontato da una alabarda: tali simboli sono radicati nella cultura italiana in quanto il melone è formato in genere da 13 spicchi, ognuno dei quali rappresentante ogni Casata della nobiltà triestina, mentre l'alabarda, secondo ciò che viene tramandato per tradizione, sembra sia caduta dal cielo il giorno del martirio del copatrono di Trieste, S.Sergio.
I meloni sono quindi una tipologia di frutta fresca presente da sempre sul mercato ortofrutticolo mondiale, oltre ad essere un frutto fresco molto apprezzato dal consumatore passato e moderno.
Nel settore ortofrutticolo mondiale vengono prodotte innumerevoli varietà diverse di meloni, numerosissime sono oggi le aziende produttrici di meloni, le aziende certificate per la produzione di meloni, le aziende produttrici di meloni biologici, le aziende che si occupano di commercio di meloni, i distributori di meloni, gli importatori di meloni, gli esportatori di meloni ed i grossisti di meloni: la scelta varietale così ampia ha così notevolmente incrementato la concorrenza tra i Paesi nel mondo (appartenenti all'Unione Europea e non) per le produzione di meloni ed il commercio di meloni.
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