La pianta della pesca
L’inquadramento botanico del pesco è stato piuttosto complesso: nel tempo il pesco è stato elencato sotto generi e specie diversi. Nel 1927, poi, Bailey riuscì a definirne la classificazione raggruppando tutte le Rosacee che producono drupe sotto il genere Prunus, ed il pesco è stato incluso in questo gruppo.
Il pesco appartiene quindi alla famiglia delle Rosaceae, tribù delle Amigdaleae, sezione delle Prunoidee, genere Prunus, specie vulgaris.
La pianta delle pesche è basitona, di media altezza: essa può raggiungere limiti fino ad 8 m, con medie dimensioni di circa 4-6 m. La dimensione dell’albero è influenzata, oltre che dal vigore, soprattutto dalla dimensione degli internodi.
Il fusto dell’albero di pesco è dritto e liscio-squamoso, con corteccia grigio-rossastra che tende a scurirsi con il passare del tempo. Anche i rami, che sono inizialmente verdi-rossastri a un anno di età, virano successivamente alla tonalità grigia. Il fusto solitamente si ramifica in 4-5 branche principali, a un’altezza variabile tra i 50 e i 100 cm. L’apparato radicale è molto ramificato e piuttosto espanso: il colore tipico delle radici è aranciato, più chiaro in età giovanile e più scuro in quella adulta, con lenticelle ben evidenti.
Le foglie dell’albero di pesco sono strette e lanceolate, mentre i fiori, meravigliosi e lodati da cantanti e poeti, assumono un colore rosa e bianco, disponendosi lungo i rami fin quasi ricoprirli completamente.
La coltivazione delle pesche comincia dopo un anno dall'innesto, perché fiore e frutto si sviluppano solo sul legno dell'anno precedente: la pianta di pesche si riproduce anche attraverso il seme, ma la qualità del frutto è in questo caso imprevedibile. Per crescere il pesco gradisce molta luce od addirittura il sole pieno, ed un terreno soffice, sciolto e permeabile. D'inverno il pesco sopporta le temperature più basse, ma spesso le gelate invernali rovinano completamente la crescita della pianta, a causa della sua fioritura piuttosto precoce. Rispetto ad altre piante da frutto ed altri prodotti ortofrutticoli in genere, il pesco richiede più sali minerali, per migliorare la resa quantitativa e la pezzatura dei suoi frutti freschi.
Il pesco è un albero autoimpollinante con allegagione elevata, a cui segue brevemente un'abbondante fioritura. I fiori appaiono in prima primavera prima ancora delle foglie, e in certe varietà possono essere doppi. I petali dei fiori di pesco sono cinque, il calice è gamosepalo, con cinque sepali; gli stami sono numerosi, fino a 20 o 30.
Il pesco è anche una specie auto incompatibile: ciò significa che gli ovuli, generalmente due, non giungono tutti a maturazione, ma solo uno di essi viene fecondato e giunge a maturità; il nocciolo di pesco contiene perciò un solo seme (o mandorla) solcato profondamente, che è di sapore amaro per l'elevato contenuto di amigdalina, un glucoside caratteristico di alcune drupacee.
I frutti dell’albero, chiamati pesche, sono drupe carnose, tondeggianti, solcate longitudinalmente da un lato, coperte da una buccia tomentosa (pesche propriamente dette) o glabra (pesche-noci o nettarine) di vario colore. La polpa delle pesche è succulenta, di sapore zuccherino più o meno acidulo, di color bianco, giallo o verdastro; la pesca ha infatti una tipica consistenza polposa e succosa che è dovuta all'elevato contenuto in acqua ed alla presenza di pectina.
Il pesco soffre spesso la bolla, una malattia fungina che si manifesta con l'incurvatura delle foglie e con il loro raggrinzimento, mentre, fra i parassiti animali, soffre certamente di più gli insetti, tra i quali i più comuni sono gli afidi (bruno, nero, verde e farinoso), la cocciniglia bianca, alcuni lepidotteri, la tignola orientale, il rodilegno rosso e un dittero, la mosca mediterranea della frutta.
Infine, le varietà di pesche si differenziano per alcune caratteristiche dei frutti , come precocità e colore della polpa.
Solitamente, le pesche gialle hanno una pelle vellutata, nocciolo libero, polpa succosa e profumata.
Le pesche bianche hanno invece il nocciolo aderente, una polpa bianca e filamentosa.
Vi sono poi le pesche nettarine o pesche noci, che hanno una polpa gialla o bianca, pelle rossastra liscia e nocciolo libero.
Non meno comuni sono la varietà denominata percoca, una pesca prevalentemente adatta alla lavorazione ed alla trasformazione industriale, la varietà di pesca merendella bianco-verde a pelle liscia, anche questa a nocciolo libero, ed infine la pesca saturnina o tabacchiera, di forma schiacciata e dal sapore intenso.
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